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Steele, Richard, sir.

Saggista, drammaturgo e uomo politico irlandese. Compiuti gli studi in un collegio londinese, dove conobbe J. Addison, e al Merton College di Oxford, nel 1694 si arruolò nell'esercito. La vita dissoluta condotta come militare produsse in lui una crisi spirituale, alimentata dal clima moralistico e puritano che si era diffuso nella società inglese dopo la rivoluzione del 1688. Nella sua opera d'esordio, il trattato d'ispirazione religiosa L'eroe cristiano (1701), sostenne che la guida dell'agire umano deve essere la coscienza e non l'amore per la gloria. Ad analoghi principi è improntata la sua prima produzione drammatica, che comprende le commedie Il funerale (1701), L'amante bugiardo (1703) e Il marito tenero (1705). Ma le sue doti letterarie e la sua abilità nell'osservare e nel cogliere gli aspetti più caratteristici degli individui sono riscontrabili soprattutto nella sua produzione giornalistica. Nel 1709, in collaborazione con J. Addison, fondò “The Tatler”, periodico di informazione e cultura letteraria, dal tono umoristico ma dall'intento educativo: sulle sue colonne S., con lo pseudonimo di Isaac Bickerstaff, firmò innumerevoli ritratti a sfondo moraleggiante. Nel 1711 il periodico fu costretto a cessare le pubblicazioni; nello stesso anno S. fondò con J. Addison un'altra rivista, “The Spectator”, contraddistinta da un taglio politico più moderato. In seguito, con minor fortuna, S. diresse altri giornali, quali “The Guardian” (1713), “The Englishman” (1713-14) e “The Plebeian”. Eletto alla Camera dei Comuni nel 1713, ne fu estromesso l'anno successivo con l'accusa di propaganda sediziosa. Diresse quindi altri periodici di breve durata (“The Lover”, “The Reader”), e tornò in auge con l'ascesa al trono del re Giorgio I: fu creato baronetto e ottenne l'incarico di sovrintendente del teatro di Drury Lane, dove nel 1722 mise in scena la sua commedia Gli amanti coscienziosi, ispirata all'Andria del poeta latino Terenzio. Nel 1724 abbandonò Londra e si ritirò a vita privata in Galles. Scrittore versatile, S. fu soprattutto un abile improvvisatore, uno spirito curioso e attento a cogliere gli aspetti più caratteristici della società del suo tempo; per il suo stile spontaneo ed equilibrato, per l'umorismo e per la prosa elegante fu apprezzato e costituì un modello per il giornalismo inglese del Settecento (Dublino 1672 - Llangunnor, presso Carmarthen, Galles 1729).